Come abbiamo scritto in altra sezione di questo sito, la Regione Friuli Venezia Giulia ha approvata una legge con cui estende la durata delle concessioni demaniali di 15 anni e perciò sino al 31 dicembre 2033, in sostanziale adeguamento alla disciplina nazionale di cui ai commi 682 e 683 dell’art. 1 della L. n° 145/2018. Si trattava, in sostanza, di una decisione attesa anche in relazione al dibattito che in quella Regione si è aperto sull’estensione delle concessioni demaniali dopo la normativa nazionale di fine 2018. E, naturalmente, il momento era particolarmente delicato per i concessionari insediati, dato che molti di essi hanno le concessioni in scadenza al 31 dicembre 2020, in quanto frutto della doppia (o tripla) proroga di un decennio intercorsa dopo il noto Decreto Legge di fine 2009. Quello che colpisce è, peraltro, la circostanza che nella normativa di recepimento di una legge nazionale di un anno e mezzo fa si dica, all’art. 1, che le disposizioni ivi dettate sono “urgenti” e che le stesse conseguano “anche all’emergenza epidemiologica covid-19”. Invero, una proroga di tale durata e generalizzata applicazione non pare il frutto di una necessità “urgente”, dato che la normativa nazionale che ne sta alla base è stata emanata “nell’attesa” del riordino complessivo della materia, della ridefinizione dei limiti del demanio marittimo e dell’apprestamento di un valido sistema di qualificazione delle imprese italiane insediate in demanio. Per di più, l’emergenza epidemiologica che caratterizza tristemente questo periodo è destinata (confidiamo presto) a passare e pertanto il Paese dovrà tornare ad una certa normalità in tempi non molto lunghi. Gli effetti della normativa di proroga sono, invece, permanenti ed oltrepassano abbondantemente anche la peggiore delle ipotesi sulla durata del coronavirus. In realtà, la norma in questione esplicita una scelta “strutturale” piuttosto che emergenziale ed urgente, in favore degli operatori insediati e nell’attesa di ridisegnare completamente il sistema del demanio nel nostro Paese ed i termini della sua valorizzazione ed utilizzazione a fini turistico-ricreativi.