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RIMESSE ALLA CORTE COSTITUZIONALE LE “LEGGI NATALIZIE” DELLA REGIONE VENETO

Il Consiglio Regionale Veneto ha approvato, due giorni prima di Natale 2019, due leggi in materia “edilizia”: una (la n° 50/2019) per la sanatoria di difformità risalenti nel tempo (cioè anteriori alla Legge n° 10/1977 – c.d. “Legge Bucalossi”) e l’altra (la n° 51/2019) recante nuove disposizioni sul recupero dei sottotetti ai fini abitativi.
Il Consiglio dei Ministri, con estrema sollecitudine, nel febbraio scorso ha impugnato alla Corte Costituzionale entrambe le norme, con i ricorsi che qui si pubblicano.
Nei confronti della L.R. n° 50/2019 viene sostenuta la contrarietà a principi fondamentali contenuti nel Testo Unico dell’Edilizia e alle regole in materia di sanatoria, dal momento che la Regione avrebbe istituito, nei fatti, un “nuovo condono edilizio” quando la materia è riservata esclusivamente allo Stato ed avrebbe, altresì, violato il principio della c.d. “doppia conformità” richiesta per la sanatoria.
Nei confronti della L.R. n° 51/2019 lo Stato lamenta la violazione del principio di leale collaborazione tra Regioni e Stato ed incentra soprattutto il ricorso sulla contrarietà ai principi in materia di paesaggio, dal momento che la disciplina delle modifiche anche esteriori sugli immobili viene rimessa esclusivamente agli strumenti urbanistici comunali, mentre solo i Piani paesaggistici, concordati anche con lo Stato, possono dettare le regole per le modifiche esteriori dei fabbricati, soprattutto se storici o collocati nei Centri o nelle zone tutelate. A questo punto, dunque, si attende la pronuncia della Corte.

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