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SUI TERMINI DI IMPUGNAZIONE IN MATERIA DI APPALTI PUBBLICI

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con la sentenza n° 12 del 2 luglio 2020 chiarisce una serie di punti rilevanti in materia di termini di impugnazione nelle gare pubbliche e relativamente ai provvedimenti di aggiudicazione ed ai verbali di gara.
E’ noto che sul tema vigono termini di impugnazione estremamente contenuti, pur dopo le innovazioni legislative sul “rito superaccelerato” e non sempre vi è stata chiarezza circa la decorrenza del breve termine per impugnare.
Spesso le Ditte non sono pienamente a conoscenza degli atti di gara e devono perciò richiederli tramite l’accesso, per valutare se sussistano i presupposti per l’impugnazione. Con un’interpretazione che tiene conto delle esigenze conoscitive della parte il Consiglio di Stato ha affermato “la proposizione dell’istanza di accesso agli atti in gara comporta la dilazione temporale quando i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l’offerta dell’aggiudicatario, ovvero delle giustificazioni rese nell’ambito del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta”.

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