Chiave di ricerca: concessioni lacuali

IL CONSIGLIO DI STATO PONE LA QUESTIONE DELLE SUB-CONCESSIONI DEMANIALI

Consiglio di Stato – Adunanza Plenaria, Sentenza 9 novembre 2021, n° 18
Si è parlato poco, negli anni scorsi, di un fenomeno che è assai presente nelle nostre spiagge – e, soprattutto, in quelle oggetto di grandi concessioni- vale a dire il fenomeno delle sub-concessioni o degli affidamenti ad altri Soggetti delle attività oggetto della concessione.
Chiunque frequenti i nostri lidi durante la stagione turistica può vedere che

CONCESSIONI DEMANIALI E GARE PER “UNO DEI PATRIMONI NATURALISTICI PIU’ RINOMATI E ATTRATTIVI DEL MONDO”

Consiglio di Stato – Adunanza Plenaria, Sentenza 9 novembre 2021, n° 18
Una delle questioni di maggior interesse affrontate dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nella nota
sentenza n° 18/2021 è quella concernente l’interesse comunitario delle concessioni demaniali, cioè
l’interesse che Imprenditori di altri Stati membri possono concretamente avere di concorrere per prendere
in gestione le nostre aree. Da più parti, infatti, si affermava, prima della sentenza, che non aveva senso applicare le norme
comunitarie che impongono le gare nei casi in cui si trattasse di dare in concessione piccole aree costiere
del mare, dei laghi e dei fiumi, visto che

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA “DISAPPLICAZIONE” DELLE NORME VIGENTI

T.A.R. Puglia-Lecce, Sez. I^, sentenza 27 novembre 2020, n° 1321
Pubblichiamo volentieri una sentenza del T.A.R. Puglia-Lecce che interviene su questione diventata “spinosa” negli ultimi anni, probabilmente ben più di quanto meritasse, se solo si facesse applicazione dei principi generali del diritto e della dovuta dose di buon senso.
La questione è quella della “possibilità”, se non addirittura “doverosità”, da parte della Pubblica Amministrazione di “disapplicare” volontariamente norme di legge che siano ritenute, dal singolo funzionario o dal politico di turno, o da una “vox populi” corrente, contrarie a qualche normativa superiore o a sentenze pubblicate, negando così l’applicazione di legge richiesta da un soggetto che ne abbia titolo.